Un bianchissimo grazie

Stiamo salendo al Monte Bianco, all’alba la nebbia ha sostituito il buio della notte e poi con l’avanzare del giorno, invece di alzarsi come speravamo, si infittisce sempre di più. E non solo la nebbia, anche il vento ci sta accompagnando da un pezzo e con sempre più forza alza la neve che ci punge il viso come tanti spilli e ci ricopre di ghiaccio. Un compagno di cordata ha problemi di salute e non riesce a vedere bene. I dubbi sulla riuscita della gita cominciano a farsi strada dentro di noi, la salita è ancora lunga e poi seguirà un’altrettanto lunga discesa in cresta. Boh … speriamo in bene.

Monte Bianco

Il Monte Bianco … l’ho sempre pensato come un sogno, una meta irraggiungibile, una fantasia; l’ho sempre visto e ammirato da ogni dove, in ogni stagione, col tempo bello o nascosto dalla nebbia e dalle nuvole. Poi, nel 2016, me l’ha suggerito una guida e così ho cominciato a pensarci seriamente, a concretizzarlo, a programmarlo, pur considerandolo sempre un obiettivo al limite delle mie possibilità. L’anno scorso avrei avuto l’allenamento giusto, purtroppo la calda estate ha reso le condizioni della montagna troppo pericolose e quindi ho dovuto rimandare.